Dal cinema alla città: Echo Labs ed EcoMuvi trasformano i set in arredi di eco design destinati a riqualificare spazi urbani e industriali

Roma, 4 settembre 2025– Dare nuova vita ai materiali di scena e ridurre l’impatto ambientale delle produzioni cinematografiche: è questo l’obiettivo della collaborazione tra Echo Labs, impresa sociale di FERCAM e DACHSER ed EcoMuvi, primo disciplinare europeo dedicato alla sostenibilità in ambito audiovisivo.

Una partnership che dal 2022 ha già permesso di recuperare oltre 3.000 chilogrammi di legno provenienti da set cinematografici, trasformandoli in arredi destinati alla collettività.
Il tema è stato approfondito nel panel “Cinema & economia circolare – materiali, strategie e professioni artigiane”, che si è tenuto giovedì 4 settembre presso l’Italian Pavilion nell’ambito della “green week” oerganizzata alla Mostra del Green Drop award. Il confronto, coordinato da Marco Gisotti, direttore scientifico dell’Osservatorio Spettacolo e Ambiente, ha visto la partecipazione di:

  • Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia
  • Simone Gialdini, direttore generale ANEC
  • Bruno Zambardino, MIC – Ministero della Cultura
  • Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia
  • Ludovica Chiarini, CEO EcoMuvi
  • Claudia Coscarella, Project Manager Echo Labs
  • Enzo De Camillis, direttore artistico La Pellicola d’Oro

Il panel si inserisce nella cornice dell’Osservatorio Spettacolo e Ambiente, che in questa occasione ha presentato il report “Il valore del legno nell’industria cinematografica”, con un focus dedicato al progetto di Echo Labs ed EcoMuvi come best practice di economia circolare applicata al settore audiovisivo.

Un processo che unisce cinema, logistica e innovazione sociale
Il meccanismo è semplice e collaudato. Al termine delle riprese, EcoMuvi segnala a Echo Labs la disponibilità del materiale, che viene selezionato, ritirato e pesato in modo da quantificare il beneficio ambientale attraverso la piattaforma Regusto. Solo dopo questo passaggio il legno entra nella falegnameria sociale di Echo Labs, che impiega per la quasi totalità rifugiati politici e richiedenti asilo, dove viene rettificato e, attraverso un’attività artigianale fondata su logiche di economia circolare e su obiettivi di upcycling, trasformato in elementi di eco-design.
Allestimenti fieristici, arredi e compostiere sono alcuni dei manufatti già realizzati grazie all’impiego di scenografie di serie TV e film di rilievo come “La Chimera” di Alice Rohrwacher (Tempesta) con Rai Cinema, in coproduzione con Amka Films Productions e Ad Vitam Production, prima opera cinematografica europea ad adottare il disciplinare EcoMuvi. Presentata in concorso al Festival di Cannes 2023, “La Chimera” ha avuto numerosi riconoscimenti, tra cui quello per la scenografia agli European Film Awards, oltre ad aver ricevuto numerose candidature ai David di Donatello 2024.

L’impatto non è solo simbolico ma tangibile: i dati dei report certificano lo stoccaggio di oltre 1.500 chilogrammi di CO₂. Dietro questi numeri c’è la capacità di attivare una filiera virtuosa che unisce cinema, ricerca e innovazione sociale, generando benefici ambientali e al tempo stesso valore per le comunità.
Questa sinergia nel 2025 ha permesso la realizzazione degli allestimenti di importanti progetti di design, sviluppati in collaborazione con Luigi Cuppone di Laboratorio Linfa, il partner a cui è stata affidata fin dalla nascita di Echo Labs la formazione dei falegnami.
Arredi destinati a riqualificare ambienti industriali e urbani e ad accompagnare manifestazioni e eventi di prestigio. A titolo di esempio:

  • il legno della serie TV Hotel Costiera (Prime Video) è stato impiegato per costruire gli allestimenti dello stand con cui FERCAM ha partecipato alla Transport Logistic 2025 di Monaco, la più importante fiera internazionale per il settore logistico e dei trasporti;
  • quello donato a fine riprese da altre case di produzione che stanno aderendo di volta in volta al protocollo di EcoMuvi (Tempesta, Promedia, Warner Bross e Lux Vide) ha ritrovato vita negli arredi che hanno accompagnato il Gran Tour AFAM, un progetto internazionale dedicato a valorizzare il ruolo delle istituzioni AFAM nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano. In particolare il materiale proveniente da “Una terapia di gruppo” è stato impiegato nella realizzazione dei tavoli esagonali che hanno accolto le tavole rotonde e nei pannelli colorati dei separé.

Una filiera virtuosa che rigenera valore
La lista delle produzioni che hanno scelto questo approccio cresce di anno in anno, The Bad Guy (Indigo Film), La casa degli sguardi (Bibi Film e Clemart, in collaborazione con Rai Cinema, Stand By Me e Zocotoco) e Hotel Costiera (Amazon MGM Studios e Lux Vide). Ogni progetto rappresenta un’occasione concreta per trasformare elementi di scenografia dismessi in nuova risorsa.
Il valore di questa partnership non sta soltanto nella riduzione dell’impronta ecologica delle produzioni cinematografiche, ma nel dare vita a un modello di economia circolare che collega mondi apparentemente distanti: la creatività del cinema, la competenza tecnica della logistica e la sensibilità sociale di un’impresa che lavora per generare impatto positivo. Una filiera virtuosa che parte dal set e arriva agli spazi della collettività, dimostrando che la sostenibilità non è un concetto astratto, ma una pratica concreta capace di ridisegnare processi, luoghi e abitudini.